martedì 21 luglio 2020

In Uscita il 2° Vol. della Trilogia: "Le Radici Storiche del Cristianesimo" di Ottavio A. Bisignano





Dedica



Perché l'oblio del tempo, che “involve tutte le cose nella sua notte”, non abbia vanto, offuscando il ricordo dei meriti o l'aura leggendaria delle persone estinte, a noi care; e con la consapevolezza di chi crede nell'immortalità dell'anima, e, quindi nella continuazione della vita dopo la morte, dedico, con animo grato, il presente volume alla memoria del Dott. Antonio Barbieri. Egli fu un sagace estimatore ed esegeta delle mie opere, nonché sincero amico, da cui ho ricevuto equilibrate ed illuminanti sollecitazioni ed esternazioni di apprezzamento, ed essenziali osservazioni di metodo e di catàstasi, per lo studio, la valutazione e l'interpretazione degli eventi storici delle civiltà antiche e di quella moderna e contemporanea. Anch'Egli Autore di numerose opere letterarie (saggi, romanzi, raccolte varie di poesie e fiabe). Intellettuale onesto, acuto osservatore della realtà sociale e politica, e delle molteplici problematiche dei nostri tempi; libero opinionista, analista, forbito politologo, non dipendente o legato ad alcuna consorteria politica, settaria, ideologica, nichilista, come tanti altri pseudo-intellettuali dei nostri giorni! Tutta la sua attività come studioso, scrittore e critico può essere considerata a mio avviso o riassumersi come un'ampia rassegna cronologica delle conoscenze sociali, filosofiche e antropologiche, pertinenti alle questioni, talora oscure e controverse della storia umana. Ci piace, ancora ricordarlo, con le parole di Andrea Taddei, scritte e da noi estrapolate e riportate di seguito da un'incisiva, seppur icàstica, pregevole e brillante Prefazione ad un suo libro di poesie - uno dei tanti - dal titolo, invero vago, ma alquanto capzioso: “Ballobeghebolle...del Bazar”, Ibiskos Editrice, 1988. “Antonio Barbieri si presenta a noi fuori del tempo, usando la parola nel divenire della sua stessa essenza. Forgiando parole che sembrano già vecchie, nell'istante in cui vengono pronunciate, sorpassate nell'atto stesso in cui vengono espresse, in un fluire non interrotto di pensieri, che come squarci di luce, alternano i chiaroscuri della nostra immaginazione. A noi non può restare che chiudere gli occhi e tornare bambini.” Sicché occorre diventare bambini, non per fuggire o evadere dal mondo, ma per vivere ed amare come Dio ci ha amato, con la purezza del cuore, non cedendo alle turpi passioni e alla menzogna; ovvero diventando operosi divulgatori, appassionati ricercatori e/o testimoni per il conseguimento - secondo la massima evangelica - del bello, del bene e della Verità. Esplicitando il senso del pensiero dello stesso Barbieri, unirsi al “Sacro” - la parte insondabile del nostro essere - che ci collega, credenti e non al mondo, al cosmo, al mistero del creato, come Egli ha descritto o rappresentato, fantasticamente, nelle sue opere (poesie e favole). Perciò, mossi e sostenuti dalla volontà, non tanto per conseguire l'affermazione o il successo personale, da lui così definito: “la nostra pretestuosa arroganza, la nostra supponenza o la becera idolatria delle nostre squadrature mondane, che illuminandoci di sicura e in oscurabile ribalta ci soffocano”, quanto, piuttosto, per divulgare le nostre conoscenze e i risultati delle esperienze, come studiosi delle varie discipline o campi della cultura, della Storia e della Scienza. Coerentemente con quanto sopra asseverato e nella costanza delle idee e dei propositi le nostre energie, attività artistiche, culturali e relazionali furono nel lontano passato rivolte, preminentemente, all'emancipazione sociale, intellettuale e spirituale degli esclusi e dei poveri della società, del mondo tecnologicamente avanzato ed economicamente globalizzato, ma che mostra segni preoccupanti del declino, a causa delle divisioni, dei privilegi e delle ingiustizie. A conferma di quanto detto e a testimonianza della reciproca stima e della profonda amicizia, che ci legò in un elettivo sodalizio culturale, per un lungo e fruttuoso periodo, accomunati dagli stessi nobili sentimenti ed elevati ideali sono le numerose attività socio-culturali svolte ed ampiamente documentate, che ottennero consensi favorevoli con grande risonanza mediatica e della stampa locale e nazionale, e rinomanza in vasti strati sociali e nei circoli o ambienti accademici. Or dunque, la Storia - magistra vitae - è la Scienza che studia il sorgere, lo sviluppo, lo svolgimento e l'ineluttabile declino delle civiltà umane, in tutte le diverse forme in cui si sono manifestate (strutture ed istituzioni statali, sociali, culturali, religiose e morali). In quanto ricostruzione del passato nelle sue linee di sviluppo, lo studioso deve particolarmente registrare quei fatti ed eventi, che hanno esercitato un'influenza notevole, anche sugli eventi successivi. La vera rivoluzione o filosofia della storia nasce col pensiero cristiano e dalla civiltà, che da esso scaturisce con la forza travolgente, irresistibile del suo spirito di rinnovamento, sfociante nelle grandi trasformazioni radicali e nelle opere mirabili, che si sono registrate nel corso dei secoli, secondo il principio vichiano: “Verum et factum convertuntur”. Identificazione, quindi, del processo della conoscenza piena, assoluta per “causas” dei grandi eventi storici, col processo dei grandi eventi della vita e della storia ordinaria degli uomini; ovvero integrazione od identità del pensiero e della libertà coi fatti storici nel loro sviluppo non dialettico o predeterminabile. La libertà intesa, ovviamente, come forza creativa di scelta e di espressione, non perciò limitata ed oscurata dal relativismo moderno e dalle sue ideologie fuorvianti e pseudo-religiose, così diffuse nei nostri tempi, perniciose, letali e nichilistiche.

L'Autore



Introduzione



La compagine storico-sociale, fin dalle sue origini, con la sua ricchezza e molteplicità di razze, culture, culti e velleità, in modo più o meno consapevole e volontario, fu protagonista, nel corso dei millenni, di un unico, immenso progetto e anelito, che è coinciso con la storia della salvezza dell'uomo sulla terra. Un progetto antico, ma anche attuale, dove la creatura umana, in modo responsabile ha riconosciuto la Legge di Dio, che si animò nel “roveto ardente” e prese forma fra gli Ebrei, rivelandosi nell'imperfezione umana al Profeta Mosè, il Legislatore per eccellenza, che la superò e la rivestì di dignità e deità, attraverso la sua Alleanza e suggellando un patto con gli uomini.

Il piano orizzontale su cui si andò a stendere e a comporre la trama di questo tessuto, non esclude nulla, in quanto le vicende umane sono fatte di guerre, soprusi e iniquità, dove la luce della ragione si oscura, in contrasto con la realizzazione del progetto di Dio Padre, lasciando all'ordìto della storia, nella sua dimensione verticale, la strada per imporsi e realizzarsi nella sua totalità. In questo quadro, le figure umane, che Dio scelse emersero dallo scorrere del tempo, ma non si adeguarono alle mode del mondo, non si assimilarono al linguaggio comune, anzi ne assunsero uno nuovo, diverso, inclusivo e per questo universale, sconosciuto agli uomini, per portare la conoscenza della Legge a compimento, e permettere al figlio dell'Uomo di nascere e al Verbo di incarnarsi, come “Gesù Cristo, il Figlio di Dio”. Difatti, come ha argomentato in modo dotto l'Autore, professore Ottavio Amilcare Bisignano, nel suo secondo tomo della trilogia, la nascita di Gesù Cristo e lo sviluppo del Cristianesimo andarono ad incidere, profondamente nel solco della storia degli uomini, in modo indelebile, condizionando gli eventi futuri della regione medio orientale della Palestina, luogo di conquista dell'Impero romano e la vita dei popoli di tutto il bacino del Mediterraneo, ridisegnando i confini ideologici, antropologici e sociali delle tradizioni storiche millenarie. È proprio in questo scenario geopolitico, che prese vita la Nuova Religione, il Cristianesimo delle origini, al tempo di Erode, in Giudea, nel territorio della Galilea, dove la legge mosaica della Tōrāh, era profondamente radicata nella tradizione giudaica e rabbinica, oggetto di studio approfondito dell'Autore del presente volume.

La nascita profetica di Gesù di Nazareth, detto il Cristo, il Re dei re, nel mondo sovvertì l'ordine di ogni principio umano, ruppe ogni equilibrio sociale, si indignò di fronte alle ingiustizie del potere umano, rivelando tutta l'empietà della menzogna e delle sue ipocrisie. Il suo messaggio fu dirompente e rivoluzionario, poiché nonostante le persecuzioni e le proibizioni violente e crudeli dei primi secoli, si radicò nei cuori degli oppressi e degli ultimi, riuscendo ad affermarsi nelle regioni pagane dell'Impero, proprio, laddove, il Regno di Roma fu più coercitivo, sfarzoso ed opulento. Il messaggio consolatore della Nuova Religione, insegnò che la morte non coincide più con l'interruzione della vita, non è la fine di tutto, ma esso rappresenta l'inizio della rinascita del corpo e dello spirito in una dimensione divina, un luogo di pace e giustizia, dove gli uomini sono tutti uguali e trasfigurati nella luce della Verità. Pertanto, la morte in croce e la Resurrezione del Cristo, non spensero il fervore dialettico verso il suo Paraclito, e il Cristianesimo si affermò e si consolidò nei millenni, soprattutto in concomitanza con la successione dinastica degli imperatori romani, all'indomani della morte di Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, in relazione alle lotte intestine per la gestione ed il controllo dei principali centri di potere, nelle province dell'Impero.

A Roma le dottrine del Mitraismo e dello Zoroastrismo, che dominarono la scena nel panorama cultuale, religioso, pagano e i loro riti misteriosofici e soteriologici, provenienti dal mondo orientale, dopo la morte di Gesù Cristo, gradualmente vennero oscurate dalla diffusione delle prime comunità di cristiani, ad opera del proselitismo dei suoi Discepoli, portatrici di una religione monoteistica, quale elemento essenziale per la diffusione della fede nel Vangelo, senza tralasciare l'interpretazione ed il valore esegetico dei miracoli, l'importanza dello spirito missionario dei credenti, le persecuzioni e la sconvolgente testimonianza dei martiri, con la nascita di una nuova cultura identitaria e universale ispirata alla Rivelazione, insieme con lo sviluppo dell'Apologetica - un sistema di pensiero teologico, che mirava ad esaltare, a difendere e a dimostrare il suo indefettibile carattere divino -.

Il messaggio cristiano, fu sconvolgente, reazionario e salvifico, completamente estraniato dalla mentalità e dai rituali dell'epoca, rivolto a tutti gli uomini da un Dio, che si è fatto uomo, per la redenzione di tutti, che è destinato ad essere condannato e perseguitato per la salvezza di molti. Una religione dove si predicava una condotta umana basata sull'amore fraterno e sul servizio caritatevole verso il prossimo, dove tutti gli uomini erano uguali dinnanzi a Dio. A Roma, il clima di persecuzione che si abbatté sulle prime comunità dei cristiani, li costrinse alla clandestinità e al nascondimento nelle catacombe, ma paradossalmente, le avversità andarono a rafforzare l'identità cristiana e la diffusione del messaggio evangelico si diffuse, nella segretezza in tutto il territorio dell'Impero romano, soprattutto ad opera di due Apostoli di Gesù: Pietro e Paolo. L'apostolato di San Pietro e San Paolo fu determinante per la diffusione della nuova religione, che sin dal II secolo d.C. appariva ai romani, diversa dal giudaismo e pericolosa, perché considerata una minaccia concreta all'unità, alla centralità e all’universalità del potere imperiale nelle province del regno. Questa minoranza religiosa, rifiutava i culti ufficiali diffusi a Roma, dottrine pagane e idolatre, che venivano considerate fattore di coesione sociale e politica, a cui i primi Cristiani, però, opponevano un messaggio universale di libertà, equità e giustizia sociale, che contrastavano con i prodromi dittatoriali e totalitari dell'ideologia imperiale.

Tuttavia, la novità della perfezione del messaggio cristiano, condensata nel suo valore intrinseco di eternità e nella sua essenza di Verità rivelata, ne assicuravano il processo di divulgazione e diffusione in tutte le regioni dell'Impero. I due Apostoli ebbero entrambi il loro specifico mandato: Pietro designato da Cristo, come primo ministro della Chiesa a Roma, Paolo, scelto da Dio Padre, col suo carisma, per essere il principale evangelizzatore nell'area medio-orientale dell'Impero, dove erano presenti numerosi pagani.

San Paolo, con la sua evangelizzazione itinerante, fu riconosciuto come l'”Apostolo dei Gentili”, seguito ed apprezzato dai pagani greci e romani, per la sua capacità di comunicare con il popolo, predicando un messaggio salvifico, cristocentrico, inclusivo, privo di osservanze rituali e forme cultuali, propriamente riferite al mondo giudaico, come la circoncisione e alcune prescrizioni alimentari, che erano distanti dalla cultura greco-romana del tempo. Tutto ciò, contribuì a definire un distacco netto con il mondo ebraico e a definire i caratteri propri della nuova fede, che principalmente aveva come centro di gravità la figura di Gesù Cristo, Figlio di Dio, divenuto uomo sulla terra, per salvare tutti gli uomini, senza distinzioni di razza, cultura ed estrazione sociale.

San Paolo, per questo motivo, privilegiando il carattere universalistico e missionario del messaggio salvifico, venne considerato l'iniziatore della dottrina teologica cristiana. La nuova religione fu un messaggio di emancipazione e riscatto, che proprio nel cuore degli ultimi e dei poveri della terra attecchì con più vigore, perché rappresentò una fuga dalla realtà crudele della violenza, un rifugio dalle sofferenze, dalle ingiustizie e dalle prevaricazioni, ed è per questo che si diffuse soprattutto tra le classi degli schiavi e dei reietti della società romana, ma non solo, più tardi, anche le classi del ceto medio-alto, tra cui i ricchi aristocratici, insoddisfatti dei culti pagani, iniziarono a guardare con favore a quella religione molto sentita e praticata dal popolo. A Roma, la figura dell'Imperatore, che era ossequiato e venerato fino a quel momento come un dio in terra, entrò in contrasto con il carattere sociale del Cristianesimo, una dottrina che propugnava il monoteismo religioso, l'eguaglianza fra popoli e la priorità dei valori dello spirito rispetto a quelli materiali e politici, dove, perciò ogni uomo era uguale a tutti gli altri uomini, e per questo nessuno si poteva venerare per la sua presunta “deificazione”.

Questo contribuì, purtroppo, a generare ira, sospetto e diffidenza nel popolo romano, che degenerò nella violenza delle persecuzioni, ad opera degli Imperatori, tra cui Nerone e Diocleziano, noti per le loro atrocità e crudeltà, che si scatenarono nei confronti delle prime comunità di cristiani e che ancora vivevano nella clandestinità. Fu proprio in questo periodo, sotto il regno di Nerone, che Pietro e Paolo - le colonne alte della Chiesa universale di Gesù Cristo - furono imprigionati e martirizzati a Roma.

Dopo la morte dei primi martiri cristiani, intorno al II secolo, nonostante le terribili persecuzioni, l'opera degli Evangelizzatori e degli Apologisti continuò in tutto l'Impero e attraverso le loro opere si diffusero insieme ai testi biblici ebraici, anche, i quattro vangeli, sulla vita di Gesù Cristo e sui suoi insegnamenti e le Opere, come l'Apocalisse di san Giovanni e gli Atti degli Apostoli. L'opera degli Apostoli di Gesù, come San Pietro e San Paolo, nelle prime comunità di cristiani coincise con il fiorire di una Chiesa primitiva, inizialmente identificata nella costituzione delle prime “chiese domestiche”, nelle abitazioni private dei fedeli, dove avveniva l'incontro comunitario di preghiera, con a capo un Vescovo e al di sotto numerosi presbiteri e diaconi, in stretto contatto fra loro. La Chiesa delle origini assunse, quindi, una sua struttura gerarchica, una sua precisa fisionomia che trovò, poi, la sua espressione formale nella costituzione delle prime Congregazioni di preghiera e degli Ordini religiosi, da cui trarre poi la fondazione del proprio Clero, e nell'edificazione di maestose Cattedrali e Templi, sorti nei secoli, dove adorare Dio, riconoscerLo e per rivolgersi a Lui, ancora una volta, con le parole di Pietro, che rispose al Maestro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Matteo 16, 13-20).

Dunque, questo mio breve excursus storico-sociale sottolinea, chiaramente, il tenore narrativo, rigoroso e scientifico e il grande valore letterario e filologico di questo volume, dove l'Autore, il professore Ottavio Amilcare Bisignano, compie un'indagine diligente e scrupolosa, sulle origini del Cristianesimo, ricostruendone i fatti storici, alla luce dei documenti esegetici e storiografici, e rivelando in modo esauriente e analitico i temi sociali e antropologici, che determinarono lo sviluppo del carattere universalistico della Nuova Religione, all'indomani della morte di Gesù di Nazareth, in tutta l'Asia e il bacino del Mediterraneo.

Pertanto, la costruzione dell'Opera storica del Nostro, ci appare come un magistrale compendio divulgativo e didascalico, frutto di laboriose ricerche e studi complessi, in cui traspare in modo perfetto la capacità dell'Autore di raccontare gli accadimenti umani, alla luce della sintesi della Verità storica, ricapitolando elementi e argomenti essenziali, in una matrice culturale ed intellettuale, pregna di intuizioni e sapienti divagazioni filosofiche e teologiche. Ciò rende la lettura di questo testo, estremamente agile, fluida e piacevole, anche per la vivacità e la profondità delle figure evocate dallo Scrittore, che descrive e approfondisce in modo del tutto originale e personale l'oggetto della sua analisi.

La sua grande ricchezza espressiva, con l'intensità narrativa delle immagini rappresentate e la molteplicità degli spunti simbolici, ideologici ed intellettuali utilizzati, quindi rivelano il forte valore esegetico dei testi, che compongono questa unica e irripetibile Storia della Cristianesimo, in un'epoca, come quella di oggi, in cui tutto ciò sembra essere ormai dimenticato e rifiutato, in nome di una dittatura positivista e nichilista, ormai non più velata, che ha prodotto un relativismo di pensiero mistificatore, dove alla dottrina della vera Fede, ha contrapposto bizzarre ideologie sincretiche ed ecumeniche, lontane dal percorso universale del progetto salvifico, prefigurato da Gesù Cristo, Figlio di Dio, tanto in linea con le mode fugaci del mondo, ma che hanno smarrito la retta via, accostandosi pericolosamente all'apostasia e alla negazione della Verità Rivelata.

Questa azione distruttiva e occulta, tuttavia, non potrà mai cancellare ciò che è stato, né negare la Verità della Chiesa sulla terra e tacitare il pensiero libero, ispirato e profetico, di quanti, come il nostro Autore sagace hanno deciso di essere i “Figli della Luce”, come insegna il Vangelo nella sua proverbiale espressione: “Tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'Inferno non prevarranno contro di essa” (Matteo 16, 18).


M° Emanuela Turrini

Musicista - Compositrice - Poetessa