sabato 7 maggio 2011

Comunicato Stampa: La Primavera Rivelata di Mariarosaria Salerno



Comunicato Stampa


Presentazione Editoriale Multimediale del Nuovo Saggio edito dalla C.sa Editrice Cliodea dal Titolo “La Primavera Rivelata” Chiave di Lettura alla decodificazione dei Messaggi Ermetici e del Simbolismo Esoterico della Rinascenza, di Mariarosaria Salerno, in data 28/05/2011 alle H. 16.30pm presso la Sala Convegni Tokyo del Polo Museale del “Museo del Presente”, p.zza Kennedy di Roges di Rende (CS), Italy.


La Casa Editrice Cliodea, in collaborazione con la ClioArt Visual Production by Digital Artist Gabriel Gionel, con i patrocini della Provincia di Cosenza e dell'Amministrazione Comunale di Rende, presenta la Kermesse Culturale sulla Presentazione Editoriale del Libro “La Primavera Rivelata” di Mariarosaria Salerno, edito nella Collana di Storia dell'Arte e Architettura.


Indagine Filologica, Artistica e Filosofica sulla celeberrima Opera pittorica della Primavera del grande Maestro rinascimentale Sandro Botticelli, e sulla Storia dell'Estetica a partire dal Rinascimento italiano/europeo sino a giungere all'epoca contemporanea, con riferimenti tematici al pensiero filosofico antico, medioevale e moderno.


Il tema centrale del Saggio è la lettura approfondita e l'analisi figurale dei personaggi rappresentati, nella costruzione mitico-storica e allegorica formale del celebre dipinto botticelliano; quindi il simbolismo ermetico, le personificazioni, le metafore e i caratteri distintivi e semiologici utilizzati, propriamente dalla cultura esoterico-soteriologica della “Rinascenza”. Le interpretazioni più accreditate e le nuove ipotesi di studio innovative e multidisciplinari di valutazione, alla luce degli ultimi indizi della ricerca accademica più rigorosa.


Il codice “Primavera”, viene decodificato e tradotto nel linguaggio artistico e filologico, attraverso lo studio puntuale e scientifico, con l'apporto dei testi classici, storici e filosofici dei massimi esponenti del Pensiero speculativo antico e moderno; il tutto rielaborato, saggiamente, in chiave personale dall'Autrice.


Pertanto, il libro di Mariarosaria Salerno è un funzionale ed agile Manuale di Storia dell'Arte; e insieme anche un Saggio innovativo sull'Estetica, di alto valore divulgativo, per le implicazioni a contenuto didattico e quindi scolastico.

Inoltre, il Testo appare didascalico, per le efficaci e dotte speculazioni filosofiche dell'Autrice, che diventano a pieno titolo elemento prezioso di sintesi e di “conoscenza svelata” del paradigma artistico-letterario, nella vasta e poliedrica “Cultura Accademica Rinascimentale Italiana”.


Un'Opera, dunque, questa, che è un'Alchimia, sapiente e misurata di nozioni, note critiche, illustrazioni e tavole a colori, utile a tutti i fruitori dell'Arte rinascimentale, agli allievi degli Istituti secondari d'ogni ordine e grado, agli studiosi delle Università in Italia e all'Estero, alle Accademie e ai Musei; e a tutti quei lettori curiosi, che per la prima volta si avvicinano allo studio e alla riscoperta del mondo meraviglioso, lirico e metafisico che rappresentò l' Arte italiana dei “Maestri” rinascimentali.


Relatori


prof. Fulvio Terzi - Architetto e Docente UNICAL

dott.ssa Alessandra Primicerio - Esperta d'Arte


prof. Pasquale Nicoletti - Docente Materie Letterarie, Storiche e Filosofiche

Interventi

avv. Michele Arnoni - Avvocato, Presidente del Circolo Culturale Re Alarico di Cosenza, Fondatore del Movimento civico-politico l'Atene della Calabria

prof. Gennaro Nicoletti - Assessore alla Cultura del Comune di Santa Sofia d'Epiro

Modera

prof.ssa Donatella Bisignano - Docente e Resp. dell'Ufficio Stampa e Comunicazione di Casa Editrice Cliodea.

Saranno presenti l'Editore e l'Autrice

Intermezzo Artistico-Musicale
a cura della Scuola Superiore di Musica "F. Cilea"
(Cosenza, via Roma, 80/C)
Performance di:
Francesca Rao - Soprano
Miriam Marano - Pianoforte


All'interno della Manifestazione Culturale, verranno declamate alcune Liriche, dedicate al "Mito della Primavera" del poeta, scrittore e filosofo prof. Ottavio A. Bisignano, tratte dalla Silloge poetica "Se Tace la Musa svanisce l'Incanto" edita dalla Casa Editrice Cliodea.

Seguirà per tutti gli Invitati un breve Happy Hour



Caratteristiche del Libro

- Formato 15x21, brossura, pag. 360 colore avorio, completamente illustrato con foto B/N e Tavole a colori. Copertina plastificata lucida a colori, con alette.

- Studio Critico Introduttivo a cura della prof.ssa Donatella Bisignano, filosofa e docente nei Licei, resp. dell'Uff. Stampa e Comunicazione di Casa Editrice Cliodea.

- Note Esplicative, Bibliografia Essenziale, Indice delle Figure.

Il Libro sarà disponibile per la vendita a partire dalla fine del mese di Maggio 2011, al prezzo di copertina di 24,00 Euro.

- Il Libro sarà fruibile, anche in formato digitale e-book, su file Pdf. eseguibile, al costo promozionale di 12,00 Euro a copia.

Per info e prenotazioni editoriali:. www.editricecliodea.com su Contatti!
Per ordini on line:. atanasiobisignano@yahoo.it
Per ordini telefonici e fax:. +39 0984 482565 con segr. Telefonica.

Uff. Stampa e Comunicazione

Resp. prof.ssa Donatella Bisignano

domenica 17 aprile 2011

La Primavera Rivelata: Caratteristiche Editoriali


Caratteristiche Editoriali del Saggio:

Collana di Storia dell'Arte e Architettura diretta e curata dalla Prof.ssa Mariarosaria Salerno




- Formato 15x21, pag. 354 colore avorio; completamente illustrato con foto B/N e Tavole a colori; Copertina plastificata lucida a colori, con alette. ISBN 978-88-903395-5-4

- Studio Critico Introduttivo a cura della prof.ssa Donatella Bisignano, filosofa e docente nei Licei, resp. dell'Uff. Stampa e Comunicazione di Casa Editrice Cliodea.

- Note Esplicative; Bibliografia Essenziale; Indice delle Figure.

Il Libro sarà disponibile per la vendita a partire dalla fine del mese di Maggio 2011, al prezzo di copertina di 24,00 Euro.

- Il Libro sarà disponibile, anche, in formato digitale e-book, su file Pdf. eseguibile, al costo promozionale di 12,00 Euro.


Per info e prenotazioni editoriali:. www.editricecliodea.com su Contatti!
Per ordini on line:. atanasiobisignano@yahoo.it
Per ordini telefonici e fax:. +39 0984 482565 con segr. telefonica.

domenica 10 aprile 2011

La Primavera



La Primavera è un quadro dipinto a tempera grassa, diluita con olio, su tavola (203x314 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1482 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze (Italy).

lunedì 4 aprile 2011

Studio Critico Introduttivo: Donatella Bisignano

Studio Critico Introduttivo


“(...) Non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché di te stesso quasi libero e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che avresti prescelto. Tu potrai degenerare nelle cose inferiori che sono i bruti; tu potrai, secondo il tuo volere, rigenerarti nelle cose superiori che sono divine. - (...) Nell'uomo nascente il Padre ripose semi d'ogni specie e germi d'ogni vita. E a seconda di come ciascuno li avrà coltivati, quelli cresceranno e daranno in lui i loro frutti. (...) se sensibili, sarà bruto, se razionali, diventerà anima celeste, se intellettuali, sarà angelo, e si raccoglierà nel centro della sua unità, fatto uno spirito solo con Dio (...).”

Pico della Mirandola (“Oratio de Hominis Dignitate”)



Questo nuovo libro dal titolo: “La Primavera Rivelata”, che la Professoressa Mariarosaria Salerno, esperta e insegnante di Storia dell'Arte, ci offre come dono della sua anima profonda, sensibile e religiosa - dopo una mia attenta analisi e lettura - si rileva molto interessante, pregevole e prezioso al pubblico di ogni età e formazione scolastica, sia dal punto di vista didattico, che dei contenuti conoscitivi, trasmessi da Ella con dovizia e cura dei particolari; ed ancora con acume e perspicacia di abile studiosa, che ha affrontato la materia qui trattata, ricorrendo anche all'apporto e al confronto delle varie discipline; e allo studio autorevole o ai contributi degli studiosi e dei critici d'arte di gran fama.

È, infatti, leggendo l'argomento principale del testo e cogliendone, pure, l'aspetto non soltanto tipografico e illustrativo; ma anche fotografico e grafico - senza alcun dubbio molto ben curato - c'è molto da apprendere e da comprendere, dato che l'Autrice, con questa nuova pubblicazione, a carattere ampiamente divulgativo - che ben merita - giunge alla bellissima riflessione che “l'arte non è imitazione”, ma creazione di mondi simbolici, attraverso il potere dei suoi stessi strumenti e dei suoi linguaggi; in altre parole essa è “invenzione”; e secondo una visione più ampia, è apportatrice “di verità” oppure ancora è presentazione “di un mondo”, che può apparire per alcuni tratti meraviglioso e inusuale; inquietante, incomprensibile e oscuro; per altri gioioso e bello - quest'ultima concezione troverà, inevitabilmente, poi, la sua massima espressione persino nella questione “etica”. Il grande archeologo e storico dell'arte Winckelmann scriveva: “Un popolo bello produce cose belle”.

A questo proposito, esplicitando ulteriormente il punto di partenza di tale definizione si rielabora, altresì, che l'arte non è “né produzione di puri segni come quelli della matematica”, “né semplice riproduzione funzionale di un'immagine”; bensì una qualsiasi opera d'arte esibisce “forme sensibili e significative” che possono essere figure a duplice o a molteplice senso, cioè “i simboli”. In vero, l'arte esprime una verità ancora più profonda di quella, oggetto della filosofia, attraverso “l'invenzione poetica”. Se appunto la conoscenza filosofica può dirsi limitata, la conoscenza poetica, come allo stesso modo l'arte permettono di cogliere le infinite sfumature della realtà, dell'Universo; proprio attraverso “la capacità creativa della nostra mente umana” ed ancora attraverso la piena libertà, la sensibilità e l'intuizione, che sono le qualità tipiche possedute dall'artista-genio.

Pertanto, l'opera creata diviene la traccia, per comprendere appieno tutta l'interazione tra la realtà e le qualità appena menzionate, che sono comuni a tutti gli uomini; ma che solo l'artista, proprio perché è tale, sa esprimere e oggettivare. Ora questo nuovo modo di intendere l'arte trova la sua massima espressione, proprio, nel secondo Cinquecento; a tal proposito basti ricordare il significato essenziale dato ad essa dal filosofo campano Giordano Bruno, che ne valorizza la dimensione fortemente creativa, come produzione di novità, di crescita; e perché no, anche come espressione puramente “personale e spirituale”. Ogni artista ha una “sua poetica” da tradurre e realizzare nella propria opera; pertanto oltre ad aver uno spiccato estro creativo avrà anche un progetto, un sogno o un'aspirazione da sviluppare; senza però tralasciare anche l'aspetto emozionale, affettivo, bizzarro - caratteristiche in questo caso - possedute dall'artista-creatore.

In tal modo, cambia il significato del termine “arte” inteso come tèchne, che era in uso appunto nel Quattrocento; infatti con ciò si indicava un sapere fondato su un sistema di regole da trasmettere, apprendere e verificare; per trasformarsi in qualcosa dippiù creativo, originale, personale, estetico, che rivela e conduce “alla verità”. Il tema del testo, qui presentato, oltre a porre nuovi interrogativi, credo che si sviluppi e si articoli - in una forma molto ampia e naturalmente approfondita - su più temi; difatti la Salerno, passa in rassegna tutte le interpretazioni passate e moderne, del quadro; per arrivare poi al nuovo modo di ripensare l'arte, di rivalutare la vita tenendo conto di come, oggi, più di ieri ci sia una spasmodica ricerca del “bello” o “della bellezza”; e forse il motivo di una simile condizione, va ricercato proprio nel fatto, che adesso non solo nel nostro piccolo o nella nostra quotidianità; ma credo nell'intera Umanità stia avvenendo - in maniera inesorabile - la disgregazione “di quei valori tradizionali”, da sempre difesi e trasmessi alle generazioni future; basti pensare, a tal proposito, a quegli ideali di forte stampo platonico quali: il bene, il buono, il bello, la giustizia, la virtù, la verità, l'amore per il prossimo e l'eros; per trattare poi finanche la questione “dell'estetica”, del “gusto”, “del sentimento”, “dello stupore”, “del genio”, “della creatività” e “dell'immaginazione”, “della natura e del suo rapporto con l'uomo”, dell'articolazione “tra forme e colori”, “delle reazioni o dei meccanismi psicologici” per cui un'opera può dirsi bella o brutta, “dell'innamoramento”, “della poesia”, “del mito”, ecc. ecc.

Non a caso, la professoressa Salerno, all'interno del suo saggio cita anche il Bisignano - scrittore e poeta - annoverato tra i più autorevoli studiosi contemporanei. Il professore Bisignano è riuscito con doviziosa precisione a far comprendere l'importanza del mito greco anche ai giorni nostri; e questo perché dietro “i racconti leggendari” o “le scene favoleggianti” si riscopre sempre la vera conoscenza, la memoria storica e il passato che rivivono a dispetto del mutare continuo, che caratterizza la nostra esistenza; ed allora, ecco che ogni cosa la si coglie nel suo contrario; nella sua veste dualistica, mitico-simbolica, religiosa, spirituale e terrena, nonché nella sua interezza. Per essere più precisa - in questo caso - mi piace richiamare l'attenzione del lettore, proprio a due delle sue poesie, contenute nel testo, dal titolo: “Composizione di sogno e realtà nel quadretto descrittivo della Primavera” e “Il Mito della Primavera”, con cui l'Autore celebra poeticamente e con maestria le sensazioni che si provano e che si osservano all'arrivo della primavera, che rappresenta la rinascita, la vita, la natura che germoglia dopo il lungo letargo dell'inverno.

A tal proposito, ecco cosa scrive Bisignano: “Appena Persèfone / si liberò dall'abbraccio / di Ade, fosco dio / dell'Averno, per ricongiungersi / alla madre Demètra, / dèa della terra / e della fertilità, / la luce del sole / ritornò ad inondare / i campi sterili / e la vita / riesplose nei primi / germogli del grano, / dell'erba e dei fiori, / dei frutti degli alberi / avvizziti / e nel fluire delle acque / limpide / dalle fonti disseccate”. /

Come si può leggere il poeta ha ripreso nei suoi versi “il mito greco di Persèfone” che nella trasposizione latina diventa “il mito della dèa Proserpina”, che racconta di come l'arrivo della Primavera sia sancito proprio dall'arrivo di questa divinità sulla terra, che porta con sé l'abbondanza; e che il suo ritorno nell'Ade, sei mesi dopo, coincida con l'arrivo dell'autunno e dell'inverno, per ritornare a rinascere, nuovamente, con la vegetazione, la primavera successiva. Dunque, anche oggi, si riscopre fondamentale il ritorno al mito e gli studenti dovrebbero studiare con passione i racconti mitologici, proprio perché il linguaggio usato nei miti, oltre ad essere universale ha una forte impronta educativa, basti pensare che esso ha lo stesso valore dato “alle favole che noi adulti raccontiamo ai nostri bambini”.

Il mito è importante perché è diretto, schietto e apre la mente al passato e alle diverse interpretazioni, che ci permettono di cogliere la complessità della nostra vita, migliorando la nostra capacità di vedere, capire e comprendere noi stessi e gli altri; senza trascurare anche la sfera sessuale o erotica. È altrettanto importante comprendere che il mito e i suoi simboli utilizzano un linguaggio, che parla per immagini, appunto - lo ribadisco - per simboli, che ci permette di comprendere maggiormente la realtà, recuperando il ricordo, migliorando la nostra creatività e pure l'aspetto ludico; ed ancora, ci permette di entrare in relazione gli uni con gli altri, di comprendere il nostro intimo, le cose, le situazioni, le persone, le strutture sociali, le tradizioni, i riti. Ma, ritornando al Bisignano, vorrei concludere, citando brevemente alcuni degli altri versi - che a mio parere - sono dotati di straordinario lirismo, di grande impatto emotivo e di forte “immagine evocativa”. Ecco, quanto scrive il poeta: “Sonnolenza e torpore / del risveglio. / Io vivo / tu vivi / respirando / l'aria di questa primavera / che ci porta l'euforia / di una stagione vissuta”. / Ed ancora: “Tutta la vegetazione si libera / dalle brume dense dell'inverno / ai primi tepori primaverili. /

Intorno a noi un tappeto / di colori su cui si frange / un rivolo di luce”. / Senza dubbio molto bravo il poeta nell'essere riuscito ad esprimere la vitalità, i colori, ed il tepore tipici della stagione primaverile, che regala ai due amanti benessere, gioia, emozioni e tanta bellezza. Diceva il filosofo greco Platone: “la potenza del bene si è rifugiata nella natura del bello”. Dopo questa breve parentesi, che era giusto fare, riprendo il mio discorso sull'analisi del testo ed ancora mi soffermo sull'opera d'arte, per chiarire qualche altro elemento, che a mio avviso non va tralasciato, in merito alle attività o facoltà artistiche.

Insomma, questo modello rappresentativo, qui riproposto e rispolverato, di quel determinato periodo storico, porta inevitabilmente all'idea che l'opera d'arte ha a che fare con la verità, di cui noi stessi alla fine ne siamo parte. A testimonianza di quanto è stato detto vi rimando allo studio del pensiero filosofico di Giambattista Vico - filosofo e storico - che sosteneva difatti “che l'arte aveva il compito di custodire e rivelare una verità originaria; per cui l'arte è la verità in se stessa. Anzi essa esprimeva verità intraducibili e di superiore densità simbolica, mettendo in contatto l'uomo antico direttamente con le verità fondamentali dell'esistenza, del cosmo e della storia; e in ultima analisi proprio con il divino”.

Ed ancora, egli dice: “che il mito non è un'allegoria di concetti astratti, né una narrazione di fatti accaduti, ingranditi dall'immaginazione; esso nasce dall'intuizione della fantasia, assumendo come la poesia un significato storico”. Ma questo lavoro, che io ritengo essere “un buon manuale” di apprendimento, che tutti dovrebbero studiare, non fa riferimento solo al variegato mondo dell'arte o alle emozioni che possono trapelare ponendoci di fronte ad una tela come quella del Botticelli; nel caso specifico “il quadro della Primavera”; ma soprattutto ci offre gli strumenti necessari per cogliere gli aspetti enigmatici, metafisici, filosofici, storici e biografici, che quest'opera pittorica ha comunicato e continua a trasmettere, malgrado sia passato molto tempo, alle giovani generazioni di questa nostra realtà odierna.

Ecco, dunque, la bravura dell'Autrice, che sa mettere insieme nel libro - in una chiave interpretativa moderna - tutti gli elementi, ovvero quei criteri necessari per giudicare in pieno quest'opera mirabile del Botticelli; ed apprezzarla non soltanto esteticamente, ma riconsiderandola valida e apportatrice di ulteriori verità, che trapelano dalla vita, dalla cultura, dalle intenzioni, dall'epoca storica in cui l'artista è vissuto, nel suo tempo e nel suo spazio, ovvero la sua storia, compiendo perciò un passo in avanti. Scrive il filosofo e storico italiano Benedetto Croce: “L'arte può essere definita quindi come intuizione-espressione, due termini inscindibili, per cui non è possibile intuire senza esprimere né è possibile espressione senza intuizione.

Ciò che l'artista intuisce è la stessa immagine (pittorica, letteraria, musicale ecc.) che egli per ispirazione crea da una considerazione del reale, nel senso che l'opera artistica è l'unità indifferenziata della percezione del reale e della semplice immagine del possibile. La distinzione tra arte e non arte risiede nel grado di intensità dell'intuizione-espressione. Tutti noi intuiamo ed esprimiamo: ma l'artista è tale perché ha un'intuizione più forte, ricca e profonda a cui sa far corrispondere un'espressione adeguata”.

Dunque, la felice intuizione del Croce sta nell'aver rivelato l'importanza del ragionamento estetico e nell'aver sostenuto “quelle verità filosofiche che la storia, di volta in volta distrugge; ma che, alla fine, sono alla base delle nuove verità”. L'Autrice, dunque, illustra in maniera particolareggiata ogni singolo aspetto del quadro botticelliano - senza tediare in alcun modo il lettore - toccando in ogni Capitolo, tutti gli aspetti che possono dirsi congiunti all'Opera e non; passando di volta in volta a setaccio - come avrebbe fatto “un novello Sherlock Holmes” il percorso storico, i vari criteri interpretativi che, proprio a partire dall'età rinascimentale fino ad arrivare ai giorni nostri, sono stati applicati al quadro, per arrivare a conoscere quale potrebbe essere stato il vero motivo, che abbia spinto il geniale Botticelli a raffigurare nella sua tela, quei nove personaggi ritratti sullo sfondo costituito dagli alberi del boschetto carichi di frutta disposti a semicerchio e il prato cosparso di fiori; ed ancora quale potrebbe essere il vero significato che si cela dietro quelle linee morbide e flessuose, a tratti leggiadre di straordinaria bellezza ed armonia, i cui colori a tempera tenui balzano alla vista di chi si lascia rapire “la psiche e l'anima”. Opera eterna, intramontabile, commentata da generazioni di critici, studiosi o semplici studenti, professori, turisti e osservatori, che ogni giorno visitano la meravigliosa galleria degli Uffizi a Firenze.

Ma che, se letta con uno sguardo nuovo, curioso e con spirito indagatore; magari "pensando a come pensava l'artista", rivelerà segreti inaspettati, a chi è dotato, oltre che di uno spirito critico, anche di forte sensibilità! Vi sono numerose interpretazioni relative al dipinto, e l'una o l'altra critica messe a confronto risultano positive, perché ci permettono di completare “quel puzzle” fatto di conoscenze e vari ragionamenti, e qualche volta non mancano i dubbi e le incertezze, che seppur contrastanti fra loro ci servono in toto per arrivare fino in fondo alla verità. La Salerno con questo suo studio non fa altro che mettere insieme queste interpretazioni, le confronta e alla fine si scopre - e questo lascia un po' tutti basiti - che nell'opera si trova ogni tipo di argomento: si spazia dalla mitologia (un ritorno a soggetti mitologici - basti pensare infatti alla ripresa di un racconto mitologico del poeta latino Ovidio - così il dio del vento (Zefiro) insegue la ninfa Clori e la trasforma in Flora, la dea dei fiori della primavera) alla filosofia ( il neoplatonismo di fine '400); dall'astronomia all'astrologia; dalla letteratura (la scena rappresentata ha delle assonanze con i versi del Poliziano, è stata tratta con tutta probabilità da un passo “dell'Asino d'oro” romanzo di Lucio Apuleio scrittore latino del II secolo d.C) alla storia (la storia personale vissuta dall'artista o dal fruitore); dalla matematica alla geometria; dalla fisica (i corpi e le vesti appaiono senza peso) alla botanica (nel quadro figurano quasi cinquecento specie di piante, fra cui centonovanta fiori); dalla danza (le Grazie ballano intrecciando le loro mani) alla teologia (quel giardino pieno di fiori doveva rappresentare forse il Paradiso); dalla filologia alla simbologia ecc. Con Botticelli scrive, infine, lo storico dell'arte Giulio Carlo Argan: “Per la prima volta un pittore del Rinascimento tende al "bello" come fine supremo”.

Questa tela sarebbe stata commissionata a Botticelli per il matrimonio di Lorenzo di Pierfrancesco, giovane cugino del Magnifico, con Semiramide Appiani, avvenuto nel 1482: si sarebbe trattato, dunque, di un quadro - sermone, volto a spingere il giovane Medici allo studio della retorica e della poesia? Tanti sono gli interrogativi e molteplici sono i dubbi che affollano la nostra mente, nel tentativo di dare la giusta interpretazione alla tela; anche se poi non mancano le risposte! Ma procediamo per gradi con la descrizione delle possibili interpretazioni. Innanzitutto a Botticelli vanno i meriti dell'aver saputo esprimere la bellezza spirituale, ossia quella capacità di riconoscere ed apprezzare il bello, il bene e il vero. Sul piano estetico, invece, il quadro risulterebbe non solo un “inno alla bellezza”, “alla grazia” e “all'armonia” - basti pensare - che i colori usati dall'artista sono brillanti e preziosi, le donne raffigurate con sensualità appaiono affascinanti; il ritmo della composizione è basato sulle linee curve; ma anche “un'allegoria dell'amore” o “di una stagione, come quella primaverile” o ancora “l'espressione di una teoria filosofica”, che si caratterizza per un sapere umano universale e razionale, che prende il posto del mito; ovvero il lògos che soppianta la condizione istintiva, dippiù la logica che soppianta l'immaginazione, la ragione che soppianta l'irrazionalità.

Chissà se proprio in virtù di tale condizione di aspettative, che va letta ed analizzata quest'opera strabiliante. Ma a mio avvivo, la chiave di lettura del dipinto Botticelliano, e da ricercarsi solo “nella cultura platonica” (come Pico della Mirandola, Poliziano ed altri artisti che erano di quel periodo storico seguivano le sagge lezioni platoniche tenute dal filosofo italiano Marsilio Ficino); e difatti citando nuovamente il filosofo Platone e cogliendone il suo pensiero filosofico intriso di poesia e mito, non si può fare a meno di citare il suo pensiero secondo cui: “il bello corrisponde al buono”; per concludere poi ed arrivare all'altro concetto importante, secondo cui, quest'ultimi si identificano con il corpo femminile e con le meraviglie della natura. Dunque l'amore e la bellezza potrebbero essere in ultima analisi i principali temi del dipinto, che lo ribadisco, vanno letti solo in chiave marcatamente “neoplatonica”; e difatti nelle figure di destra si riconosce l'amore carnale, istintivo e passionale - come infatti l'artista fiorentino al centro della scena ritrae Venere, la dèa dell'amore e al di sopra di lei l'angioletto alato Èros (Cupìdo) -; mentre nelle figure di sinistra si raffigura l'amore spirituale, puro, che eleva l'uomo a Dio - e appunto questo spiegherebbe il motivo, per cui appaiono le tre Grazie che danzano armoniosamente e Mercurio, che scaccia le nubi con il suo caducèo -.

Per essere ancora più precisi, nella descrizione fatta delle tre Grazie, si riscoprono i tre aspetti dell'amore secondo quanto sosteneva sempre il Ficino, e cioè: Voluptas (descritta con i capelli sciolti), Castitas (centrale con atteggiamento pudico); ed infine Pulchritudo ( a destra, in elegante posa). E in effetti è sempre lo stesso Platone che nel “Convito” ci parla della duplice natura di Èros che: “se fosse stato figlio di Afrodite Pandemon (terrena) allora avremmo avuto l'amore sensuale, materiale; contrariamente se fosse stato figlio di Afrodite Urania (celeste), in quel caso avremmo avuto l'amore spirituale”. Avvicinandomi ormai alla conclusione di questo mio studio introduttivo, non posso che nuovamente ribadire l'importanza del tema trattato, l'accuratezza di come è stato analizzato e curato; sottolineando il mio più forte plauso alla cara amica e collega Mariarosaria - augurandole personalmente tanto successo e soddisfazioni in ogni campo - e non posso non tralasciare di menzionare, anche, con un doveroso ringraziamento il Dott. Atanasio Bisignano, Pubblicista-Critico e Titolare della Casa Editrice Cliodea, che ha voluto con tutto il cuore la realizzazione di questo corposo volume, che se letto attentamente, può essere monito per i giovani a riscoprire quei valori unici, inalienabili che appartengono, non solo alla storia passata, ma alla modernità, che sono fondamentali, per la costruzione di un futuro solido, radioso, ricco di speranze, fondato sull'amicizia, il dialogo, il rispetto reciproco e il benessere della collettività.

Auguro anche a Lui tanto successo per una brillante carriera e per la pubblicazione di tanti altri lavori come questo, realizzato con impegno, tanta serietà ed originalità. In ultimo, un ringraziamento lo esterno anche all'equipe grafica, che lavora a stretto contatto con noi e che ci ha regalato le bellissime immagini, contenute nel libro.

Prof.ssa Donatella Bisignano (Resp. Ufficio Stampa e Comunicazione della Casa Editrice)

venerdì 4 marzo 2011

Il Codice "Primavera" svelato: Ermetismo Magico e Simbologia Alchemica




Il Rinascimento "Iniziatico": Sandro Botticelli: L'Ermetismo Magico e il Simbolismo Alchemico, nella produzione artistico-figurale dei "Maestri"del '500.

lunedì 24 gennaio 2011

Final Release: La Primavera Rivelata



Working in progress: Copertina Definitiva: "La Primavera Rivelata" di Mariarosaria Salerno - Final Release by ClioArt Visual Production - copyright 2011 Cliodea - All rights reserved www.editricecliodea.com